sabato 18 giugno 2016

Bordaglia e dintorni...

L'ultima volta che salii ai laghi di Bordaglia correva l'anno 1988, c'erano gli europei di calcio e stavo in soggiorno estivo alle colonie di Piani di Luzza (a quel tempo si chiamavano così). Una delle mete classiche di quei 15 giorni erano proprio i laghi di Bordaglia. Non ricordo granché di quella gita, anche se quel tempo ero già abituato a scorazzare per i monti ed ero già salito, sebbene quasi neanche adolescente, su diverse delle più importanti vette della regione di cui ancora ora concervo un chiaro ricordo. Complice anche la richiesta del papà di Desy di venire in montagna per ascoltare il canto degli uccelli nel bosco, decido di salire da queste parti. Nonostante la sveglia alle 4:30 arriviamo a Pierabech alle 7, siamo già decisamente tardi per sentire gli uccellini. Lasciamo l'auto nei pressi dello stabilimento della Goccia di Carnia - una delle acque migliori in commercio a mio avviso - e ci dirigiamo verso il ponte sul Degano. Subito un cartello indica "sentiero chiuso"... Non ci credo e scendo a vedere. Effettivamente il ponte per attraversare il torrente è crollato, svelato l'arcano. Cerco punti per un possibile guado ma le piogge del periodo hanno ingrossato il torrente ed è meglio non avventurarsi in tentativi troppo arditi. Saliamo quindi fino alla cava dove vediamo un secondo ponte che ci porta sulla sponda opposta. Poi, riperdendo un po' di quota, ci ricolleghiamo con il sentiero naturalistico CAI 142 che sale alle casere Bordaglia di sotto e di sopra. Proseguiamo nel bosco lentamente, facendo silenzio e cercando di ascoltare la natura. Sono già quasi le 8 di mattina, secondo me troppo tardi per sentire gli uccelli che danno il massimo del loro repertorio all'alba, in questa stagione dalle 5 alle 6:30. Arriviamo alla casera Bordaglia di sotto, il posto è magnifico, non c'è ancora nessuno e non ci sono soprattutto loro, le mucche. Riposiamo un po' e facciamo qualche foto. Mi colpisce in particolar modo il monte Vas, proprio davanti a noi che con la sua cima slanciata chiede di essere ammirato e rispettato. Potrebbe diventare una delle prossime mete. Il papà di Desy, Sandro, decide che per lui il giro termina così, le gambe non abituate alla montagna sentono un po' la fatica. Desy asseconda suo padre e decide anche lei per il rientro. Io però mi sento bene e vorrei terminare l'allenamento di oggi chiudendo l'anello e scendendo quindi per la il versante del rio Sissanis dopo aver raggiungo la casera Bordaglia di sopra e il lago Pera. Se spingo un po' dovrei metterci non più di mezz'ora più di loro per tornare all'auto... Breve consulto e decidiamo di separarci. Loro rientreranno con la calma percorrendo a ritroso il sentiero percorso fino qui mentre io salirò a chiudere il giro. Appuntamento all'auto tra 1 ora e mezza. Parto di slancio e in meno di mezz'ora sono alla seconda casera. Evito di scendere al lago di Bordaglia e salgo diretto fino al lago pera dove mi fermo un quarto d'ora per fare delle bellissime foto al laghetto e alla creta di Bordaglia. La creta è bella, so che è salibile con poche difficoltà ma oggi non c'è tempo, la teniamo come opzione per la prossima volta. Inizio a scendere verso casera Sissanis per un bel sentiero tra prati e qualche nevaio residuo. Infine la parte più noiosa è la discesa lungo la forestale presso il torrente Degano che mi porterà prima alla cava e poi alla Goccia di Carnia dove troverò i miei compagni che mangiano il loro panino. Sono arrivati circa 20 minuti prima di me... Sono stato davvero veloce!
Un bel giro che rifarò sicuramente, magari salendo anche le Creta di Bordaglia. Peccato aver sentito pochi uccellini cantare (soprattutto tordi ce n'erano ben pochi!).

Anello completo circa 950 m di dislivello, 2h per arrivare al lago, 2 ore per scendere escluse soste.

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