lunedì 6 luglio 2015

Bivera e Clap Savon - Alla ricerca di refrigerio

Il Bivera-Clap Savon è il gruppo montuoso di riferimento per la vallata di Sauris da dove la cima sembra quasi irraggiungibile con i suoi 2474 metri. Gode anche di un isolamento abbastanza netto dalle altre vallate per cui il panorama ne guadagna in ampiezza di respiro. E' il 6 luglio, primo giorno di ferie di questa settimana caratterizzata dalla ricorrenza del mio compleanno e la giornata si preannuncia piuttosto afosa in pianura... Quale migliore pretesto per una gita in montagna? Decidiamo di partire alla volta di Casera Razzo dove l'idea sarebbe quella di salire sul Bivera passando per il Clap Savon. Parcheggiamo l'auto alla casera e partiamo diretti alla volta della bella casera Chiansaveit che si raggiunge su comoda sterrata in 45 minuti circa. Sosta solo per effettuare reintegro di liquidi e si riparte sul sentiero a destra della casera che ci porta in mezz'ora a guadagnare il crinale erboso nei pressi di forcella Cjansaveit o Chiansaveit che dir si voglia. Da qui iniziamo a rimontare il versante nord del Clap Savon su ghiaie e facili roccette. Ad un certo punto troviamo i resti di un nevaio in fase di sciglimento terminale. Ci fermiamo sopra di questo per fare alcune foto e bere un po', la giornata è molto calda e il refrigerio che dà la sola presenza della neve è incredibile... Ad un certo punto ho quasi freddo! E pensare che in pianura ma anche nelle valli circostanti c'è gente che sta soffrendo l'afoso caldo. Ripartiamo per il tratto finale, stanno salendo alcune nuvole ma il tempo sembrerebbe tenere per il momento. Arriviamo in cima che un nuvolone ci chiude metà del panorama, quella verso ovest. Si intravedono i vicini Cridola e Monfalconi ma oltre è difficile andare con lo sguardo. Scendiamo la crestina a tratti molto esile e ci portiamo in 20 minuti sulla forcella tra il Clap Savon e il Bivera. Qui ci fermiamo, le nuvole potrebbero aumentare e la mia compagna non se la sente di salire sul Bivera, sebbene manchino forse 15 minuti, di buon passo. Chiedo allora alla compagna di aspettarmi per mezz'oretta lì alla forcella mentre io salgo e scendo alla cima principale. Acconsente, le spiego anche che in caso percepisse l'avvicinamento del temporale può abbandonare velocemente la cresta lungo le ghiaie che dalla forcella verso nord portano in mezz'ora già nei pressi della casera. Io contando su una velocità maggiore in discesa su quel tipo di terreno la raggiungerei in breve tempo. Salgo, le gambe non sono stanche anche perché fino ad ora il dislivello compiuto non è eccessivo, approssimativamente attorno ai 900 metri. Arrivo in cima in meno di 15 minuti e il tempo sembra reggere ancora,; verso nord e est ho la vista abbastanza libera ma a sud e ovest i soliti nuvoloni sembrano avvicinarsi minacciosi. Scatto qualche foto e riparto e in altri 10 minuti mi ricongiungo con la mia metà più saggia e iniziamo a scendere le piacevoli e veloci ghiaie. Fuori dalla cresta ci sentiamo più tranquilli e riparati nel caso di evoluzione temporalesca. Riusciamo a prendere solamente qualche goccia d'acqua nonostante il sole continui a fare capolino su di noi tra le nuvole.  Magia pura, la pioggia in queste quantità è più un sollievo che una preoccupazione! Arriviamo alla casera che il sole è tornato a splendere, beviamo la fresca e ottima acqua delle fontana e ci togliamo gli scarponi per immergere i piedi indolenziti dalle ghiaie dentro la vasca d'acqua gelida... E' un piacere senza prezzo. Peccato sia praticamente impossibile tenerci i piedi in immersione oltre una dozzina di secondi; oltre questo tempo infatti si sentono le vene letteralmente spaccarsi con una sensazione di dolore acuta che costringe a riportare velocemente i piedi fuori dall'acqua. Si ripete il trattamente 4 o 5 volte sa piacere ed in seguito l'effetto anestetizzante e vaso-restringente del acquagelata regala un enorme sollievo. Breve riposino mentre ci asciughiamo e ripartiamo rinfrancati alla volta del parcheggio di casera Razzo. Nel rientro ci fermeremo a mangiare il prosciutto a Sauris, accompagnandolo ovviamente con un'ottima birra e una fetta di strudel per terminare in bellezza.

Dislivello 900 metri, tempo di salita: 1h per caser Chiansaveit, 1h45' al Clap Savon, 45' al Bivera. 1h30' rientro a Casera Razzo. 5h in tutto soste escluse

Visualizzazione tracciato gps

Il Bivera dalla casera Cjansaveit

Il piacere dell'acqua, bene di incredibile valore

La geometria di un soffione

Croce di vetta del Clap Savon, cielo diviso in due

Il bivera dal Clap Savon

Precipizi a nord

La cresta del Clap Savon da percorrere in discesa

Il lago di Sauris

Le sagome del Cridola e dei Monfalconi





Poco sotto la vetta del Bivera

Nei pressi della casera

Relax