lunedì 18 luglio 2016

Anello del monte Avanza

18 Luglio 2016. La prima salita su questa montagna risale all'autunno di 3 anni fa. Quella volta tuttavia il meteo fu pessimo negandoci ogni visuale. Salimmo, io e la mia compagna di avventure e di vita, immersi nelle nebbie e in cima sostammo per solo pochi minuti a causa del vento gelido. Questo weekend di luglio le previsioni sono ottime, decidiamo quindi di buon mattino di partire alla volta di Sappada, destinazione sorgenti del Piave. Parcheggiamo la macchina sulla sterrata che si stacca sulla destra circa 200 metri prima del parcheggio ufficiale di salita per il Calvi. Proseguiamo pochi minuti per la sterrata, poco prima del passo Avanza saliamo diretti per i prati ad incrociare il sentiero cai 173 che passa poco sopra di noi e che aggirando le pareti della Creta di Casera Vecchia ci porti a sud dei campanili delle Genziane. Qui troviamo il non segnalato bivio per il canalone sud, già fatto a suo tempo. Un muretto di sassi indica a sinistra la prosecuzione del sentiero normale. Noi decidiamo di ripetere il percorso ad anello e ci addentriamo quindi nel canalone sud ovest proseguendo per una traccia a destra oltre il muretto di sassi. Incrociamo a metà percorso un atletico signore che sta scendendo per questo percorso, mi viene da pensare che sia uno che sa il fatto suo per fare in discesa il canale. Inoltre il signore è stato estremamente silenzioso nell'avvicinarsi a noi. Col tempo ho capito che il livello di rumore generato dall'escursionista è inversamente proporzionale alla sua esperienza e al suo rispetto per la montagna. Proseguiamo, più saliamo e più il canalone si restringe, penso che forse sarebbe stato meglio portarsi il casco vista la verticalità delle pareti sopra di noi. Cerchiamo di essere celeri ed attenti . Arriviamo alla strozzatura finale, passaggio chiave della salita, agevolata da un pezzo di cavo di ferro penzolante, non molto attraente ma non è stato disdegnato come aiuto. Senza il cavo il passaggio sarebbe a mio avviso un terzo grado. Sopra le strozzature si risale sulla sinistra un pendio ghiaioso che richiede comunque attenzione. Arrivati al villaggio militare ci immettiamo nella via normale che arriva da sinistra e saliamo per roccette in mezzo a tantissimi resti di trincee e testimonianze della grande guerra. Qui gli alpini non venivano ad ammirare il paesaggio, qui ci passavano le stagioni e ci morivano. E' davvero folle pensare di presidiare queste cime. Già d'estate passare una sola notte quassù è difficilmente realizzabile, figuriamoci a quei tempi, in autunno e in inverno con la neve. Superiamo le trincee e finalmente arriviamo nei pressi della cima, una piccola croce  indica la nostra meta odierna. La vista questa volta è davvero superba in particolare sui vicini gruppi del Peralba-Chiadenis, Coglians-Volaia e tutte le Pesarine, dalla Creta Forata al Siera. Più dietro si distinguono bene il gruppo del Clap e la Terza Grande  mentre ancora più lontano ad ovest svettano l'Antelao, parte del Pelmo, Sorapiss e Tofane. Pranziamo con un po' di frutta fresca e qualche barretta di cioccolato. Scendiamo per la via normale, superiamo il tratto più esposto dell'attraversamento e poi scendiamo velocemente per ghiaie, questa volta passando a nord delle torri delle Genziane, fino al bivio col sentiero CAI173 che seguiamo a sinistra in discesa - a destra in salita si arriva al passo dei Cacciatori, alternativa valida per chi volesse passare per il rifugio Calvi - andando a chiudere l'anello iniziato in mattinata svoltando a destra verso il canalone sud-ovest. Ancora 30 minuti e siamo all'auto. Tolti gli scarponi scendiamo a Sappada dove un vivace centro ci invita parcheggiare l'auto e a passeggiare sulla via principale. Sosta obbligata al bar per birra e tost con speck e brie per chiudere la giornata in bellezza.

Dislivello totale in salita 900 m, tempo di salita 2-2:30, discesa 1-1:30 escluse soste.Via normale adatta a tutti per le difficoltà tecniche contenute. Tuttavia alcuni passaggi esposti su terreno instabile richiedono un po' di esperienza.
 Canalone sud-ovest invece per escursionisti esperti, un tratto di II e uno di II superiore o III agevolato da cavo volante. Utile il casco negli ultimi 50 metri di canalone.

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