lunedì 28 dicembre 2015

Polinik - in compagnia di Supermonti

La stagione invernale praticamente non è nemmeno iniziata e questo mi stimola a cercare qualche meta ancora ben al di sopra dei 2000m. Incontro l'amico Sergio Tosoni, del blog Supermonti, e iniziamo a pianificare una possibileescursione in compagnia nei giorni a ridosso di capodanno. Propongo, visto che non ci sono mai stato, il Polinik. Sergio mi guarda un po' perplesso... "L'ho già salito tempo fa. Inoltre sono 1100 di dislivello, una cosa più tranquilla?" Replico che non saranno mica i 1100 a spaventarci.. e che ci terrei particolarmente a salirci. Ci pensa su un attimo e mi accontenta. "Vada per il Polinik, il 28 dicembre". Ci troviamo io, Sergio e Luca a Gemona e saliamo con un'auto fino al passo di Monte Croce Carnico, lo valichiamo e scendiamo alla Ploken Haus dove lasciamo l'auto. La mattina è fresca, non indosso giacche però, parto con la sola maglietta termica. Il fondo è in alcuni punti gelato e in altri leggermente innevato, ma si cammina bene e non ci sono problemi per la progressione. Superiamo il laghetto e proseguiamo verso la nostra meta che prevede passaggi intermedi presso le Spielbodenalm di sotto e di sopra. Già da queste malghe il panorama è fantastico. La giornata invernale raramente tradisce, il cielo è terso e secco. Ad un bivio, dove è possibile proseguire sulla mulattiera in salita a sinistra, teniamo la destra e poco oltre troviamo la devizione per le malghe. Arriviamo quindi presso l'alpeggio, d'estate questo posto deve essere uno spettacolo con le mucche a zonzo per i prati. Ora delle mucche rimangono solo i numerosi "prodotti di digestione" secchi sparsi qua e là ma che danno al posto un tono di montagna vissuta. Proseguiamo fino alla selletta tra la nostro cima, a sinistra, e una cima secondaria a destra. Pare guardando, che ci sia una croce anche su quest'altra cima ma il sentiero non è chiaramente individuabile. Noi proseguiamo a sinistra, mancano un paio di centinaia di metri di dislivello. Inizia a tirare un po' d'aria fredda e sono piuttosto sudato. Avviso i due compagni che accelero un po' il ritmo per non raffreddarmi troppo, loro saliranno con un passo più blando e regolare. Arrivo in vetta, dove ci sono già alcuni ragazzi austriaci che bevono le loro birre. Mi posiziono nei pressi della croce che stranamente non è posizionata sul punto più alto ma lungo la cresta nord in bella vista del paesino austriaco di Mauthen. Vista da nord la sagoma del Polinik appare come una piramide perfetta come testimonia la triangolarità dell'ombra proiettata dal monte sulla vallata retrostante. Mi cambio la maglietta, faccio alcune foto e nel frattempo vengo raggiunto dai due compagni. Ci scambiamo i complimenti e ci godiamo il panorama per alcuni minuti. Il vento gelido però ci suggerisce di scendere alla malga per mangiare le numerose specialità che Sergio e Luca hanno portato fino qui... Rimango sempre sconcertato nel vedere piatti, taglieri, bottiglie e vettovaglie! Io solitamente punto molto di più sull'efficienza, sulla riduzione del peso nello zaino. Però... Anche il salame e il bicchiere di vino hanno il loro fascino e valgono spesso lo sforzo in più per portarli fino in cima!  Dopo aver apparecchiato una tavola di fortuna e mangiato praticamente di tutto, dolce incluso, con la fantastica vista sulla parete nord della Creta di Timau, arriva l'ora di scendere. Scendiamo rapidamente e arriviamo alla macchina nel primo pomeriggio. C'è tempo ancora per fermarsi sulla strada del rientro per una birretta a Cedarchis.

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